sabato 12 febbraio 2011

Il liberalismo sessuale




In questi giorni ho capito una cosa: liberalismo e berlusconismo sono, dal punto di vista sessuale, sinonimi.
La annunciata manifestazione delle donne "de sinistra" contro l'immagine che i comportamenti del premier e della classe politica in generale propongono ai cittadini (e soprattutto alle cittadine), ha risvegliato i soloni del liberalismo che si sono (ri)scoperti berlusconiani sessuali.
Pennivendoli sinistrorsi del Sistema stanno da giorni boicottando la manifestazione delle donne, sminuendone la portata, ed adducendo la motivazione che "in una democrazia liberale, ognuno fa ciò che vuole col proprio corpo e sotto le proprie lenzuola".

Benissimo: il liberalismo, dal punto di vista sessuale, è un puttanaio. Che una troietta guadagni in una sera quello che una precaria guadagna in sei mesi è legittimo, in una democrazia liberale... che una igienista dentale venga eletta consigliera regionale e guadagni 12 mila euro al mese per aver organizzato i festini a base di zoccole per il premier è legittimo, in una democrazia liberale... che il criterio di selezione di buona parte della classe dirigente femminile di centrodestra sia la gradevolezza estetica è legittimo, in una democrazia liberale... che un leader politico possa proporre, nelle sue televisioni come nella sua vita privata, un modello femminile basato sull'apertura delle cosce è legittimo, in una democrazia liberale...

Ed i liberali di sinistra (Ostellino, Rondolino, e compagnia) e il Partito Radicale contestano chi manifesta contro questa impostazione, perchè la liberaldemocrazia non può e non deve sindacare i comportamenti sessuali, se questi non sfociano in reati.
Cioè: a casa tua puoi fare il cazzo che ti pare e puoi farlo sapere a tutti, basta che non fai reati. Esattamente la stessa impostazione del berlusconismo.

Ecco perchè berlusconismo e liberalismo sono sinonimi. Ecco perchè sono fieramente antiliberale e contro la liberaldemocrazia.
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