venerdì 11 febbraio 2011

Insorgenza contro l'ennesimo aumento della tangenziale di Napoli




Sabato 12 febbraio 2011 il Movimento di Insorgenza Civile si attiverà ancora una volta a favore di una Tangenziale di Napoli gratuita, questa volta con un corteo di auto sulla stessa arteria, che partirà alle 09:30 dall’ingresso di Capodichino per poi terminare dinanzi la sede degli uffici Rai di Fuorigrotta alle 11:30.

La Tangenziale di Napoli, costruita tra il 1972 ed il 1977 con finanziamenti prevalentemente privati, ufficialmente denominata A56, è asse autostradale urbano. Questa è una anomalia. Com’è possibile che venga definito asse autostradale un tratto di strada che non raccorda due autostrade, bensì un’autostrada (verso Roma o Bari) e una strada statale che porta al mare (la SS Domitiana)? Che si tratti di un’autostrada anomala, appare chiaro allo stesso Ministero, laddove la si definisce (D.M. 12.11.2001, preambolo) un’ ”autostrada, interamente urbana, non interconnessa con il resto del sistema”. Le conseguenze di tale definizione non sono irrilevanti, poiché proprio per questo motivo, il pedaggio della tangenziale di Napoli viene ancorato agli aumenti tariffari autostradali.

“È da tanto che siamo impegnati nella lotta contro il pagamento della Tangenziale – spiega il presidente di Insorgenza Civile Nando Dicè – ma ancora una volta ci dimostrano che nessuno ascolta il popolo napoletano. La tangenziale di Napoli è l’unico asse extraurbano a pagamento in Italia e non solo ci costringono a pagarlo ogni giorno più volte, ma ne aumentano l’importo annualmente. Siamo stanchi di pagare un pedaggio che per convenzione doveva essere pagato solo per i primi 33 anni della costruzione dell’asse stradale, e di vedere i nostri soldi arricchire le tasche di persone che non si occupano né della manutenzione delle strade, né della nostra città. L’incasso (oltre 55 milioni di euro all’anno – dati bilancio 2008), non va alla Città Partenopea, né al Comune, né alla Cittadinanza, ma alla Benetton, maggiore azionista del gruppo Autostrade Meridionali. Ogni settimana siamo presenti con i nostri banchetti nelle piazze partenopee per raccogliere le firme contro il pagamento della tangenziale. Ma questa volta abbiamo voluto organizzare un corteo, in modo tale che tutti i napoletani siano a consocenza di questo grande sopruso ai nostri danni che va avanti da troppo tempo. Bisogna far sentire le nostre voci e far rispettare i nostri diritti e noi lo facciamo insorgendo!”
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