venerdì 11 febbraio 2011

Pronunciamento UE su "emergenza" rifiuti





Il Parlamento Europeo si è pronunciato sulla questione rifiuti campana sottolineando come l’intera gestione della vicenda spazzatura italiana sia inadeguata e come la Campania rappresenti il capitolo più complesso ma non l’unico di questa incresciosa situazione che getta discredito sull’intera popolazione della penisola.

Nel documento (risoluzione del Gennaio 2011):

- si accusa, senza mezzi termini, il governo italico di aver più volte violato le normative continentali e di aver, negli anni, posto in essere, come l’unica reale attività, un continuo tentativo di aggirare o derogare alle suddette regole;
- si invita a rispettare la normativa UE in materia rifiuti abbandonando le barbare pratiche di incenerimento e deposito del pattume a favore di prevenzione,riciclo e trasformazione. Tale invito rappresenta una batosta per il nostro governo che fino ad oggi ha basato tutto lo smaltimento della immondizia sulle discariche e sugli inceneritori che però, fortunatamente, non sono sistemi contemplati dall’ UE;

- non vengono risparmiate critiche sulla nomine di commissari speciali e sulla designazione dei siti dei rifiuti come “aree di interesse strategico”sottolineando come l’ unico risultato ottenuto, attraverso queste mosse, sia stato il favorire la presenza di gruppi organizzati di stampo criminale. Si richiama, poi, l’attenzione sulla necessità di siti dove smaltire i rifiuti industriali,speciali e tossici,e all’urgenza rappresentata dalle Ecoballe abbandonate di Taverna del Re;

- viene inoltre ribadito il diritto dei cittadini ad essere informati e a poter collaborare alla risoluzione di un tema che riguarda così profondamente territorio in cui vivono, sottolineando come in Italia sia avvenuto tutt’altro addirittura ponendo l’inceneritore di Acerra sotto il presidio delle forza armate.

La nota più interessante è però nella parte finale della produzione, dove l’UE spiega come pianificazione ed attuazione del ciclo rifiuti siano competenza delle autorità italiane e che quindi l’onere di bonificare i siti campani che sono stati contaminati dall’inquinamento proveniente dalle varie forme di rifiuti non debba essere sostenuto dai contribuenti, ma dai responsabili dell’inquinamento conformemente al principio di “chi sbaglia paga”. I criteri di attribuzione di responsabilità ed i metodi di risarcimento sono da stabilire, ma la speranza è che tale proposito venga messo in atto,facendo così in modo che i colpevoli non finiscano in carcere, con vitto e alloggio a spese dei contribuenti,ma che finalmente paghino le loro enormi malefatte con il loro patrimonio.
La risoluzione del Parlamento Europeo viene accolta dalla maggior parte della cittadinanza attiva a difesa del proprio territorio come una manna scesa dal cielo, finalmente un organo sovrano sembra accogliere le loro richieste di un ciclo dei rifiuti ecocompatibile, in barba alle tesi di presunti scienziati che per ignoranza o malafede hanno sostenuto che gli inceneritori non fossero dannosi. E’ inoltre il caso che tutti gli amministratori,locali e centrali, complici di questo disastro, facciano un enorme mea culpa per aver rifiutato qualsiasi forma di dialogo con tecnici,medici e cittadini che proponevano soluzioni alternative, a quelle finora adottate, in linea con le normative UE e meno gravose economicamente. Il dialogo,se avviato per tempo, avrebbe permesso di risparmiare, tempo e denari, e avrebbe evitato un clima di sfiducia totale nei confronti di chi ci governa; purtroppo, però, il problema, come sempre quando si tratta di una parte dello stivale al sud della capitale, è stato affrontato in maniera superficiale cercando,interessate soluzioni non definitive e piccoli contentini per mettere a tacere le continue lamentele della popolazione.

Ed intanto il disastro continua e si aggrava …
Matteo Nuzzo
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