lunedì 28 maggio 2012

Il pallone in manette



Favorevoli agli arresti, contrari alla caccia alle streghe. E' questa la nostra posizione a proposito delle vicende del calcio scommesse, che stamane hanno visto l'arresto di 17 persone, tra cui 10 calciatori. Siccome in genere ci fidiamo della magistratura, siamo certi che per decidere di limitare la libertà delle persone gli inquirenti avranno in mano delle prove importanti. In questo caso particolare, poi, trattandosi di personaggi famosi e ancora scottati dal caso Tortora, i magistrati avranno sicuramente preso questa decisione con cognizione di causa. Se c'è il rischio di inquinamento delle prove, di reiterazione del reato e di fuga all'estero, è giusto procedere agli arresti.
Non è giusto, viceversa, dividersi subito tra colpevolisti con la bava alla bocca e innocentisti a prescindere che vedono "la macchina della persecuzione giudiziara" sempre in funzione, in ogni occasione. Non ci iscriviamo a questa caccia alle streghe, sia nel caso che le streghe siano i calciatori, sia nel caso che siano i giudici. I secondi fanno il loro dovere, i primi hanno i loro diritti, primo fra tutti il diritto a difendersi prima di essere dati in pasto all'opinione pubblica come colpevoli.
Non è in atto alcun golpe giudiziario contro la Nazionale di Prandelli, nè stiamo osservando il solito (?) protagonismo dei giudici: molto più semplicemente, la Magistratura ha ritenuto che le prove in proprio possesso fossero importanti e giustificassero le misure di custodia nei confronti degli interessati. Non partecipiamo, però, nemmeno al linciaggio mediatico e alle generalizzazioni: "nel mondo del calcio sono tutti ladri"; "il più pulito ha la rogna"; "speriamo che gliela facciano pagare"; "cercare persone oneste nel calcio è come cercare vergini in un lupanare" e altre frasi dello stesso tenore. Ebbene noi crediamo ancora che vi siano persone oneste nel calcio. Di più: crediamo che la maggioranza di coloro che vivono di calcio e nel calcio siano persone oneste, almeno dal punto di vista penale.

Auspichiamo, quindi, che la magistratura sia celere e che la giustizia sportiva sospenda tutti gli inquisiti in via cautelativa. Se poi si dimostrerà la loro estraneità, avranno la possibilità di chiedere i danni a chi li ha calunniati e di pretendere le scuse. Fino ad allora, non accendiamo roghi medievali nè innalziamo croci su qualche Golgota mediatico, per cortesia.

p.s. Già si sprecano le battutacce sulla vicenda. Ve ne dico alcune:
"La perquisizione a casa di Conte è durata 28 minuti... 30 per gli juventini";
"Mauri avanza palla al piede...";
"Mauri interessa alla Reggina. Coeli.";

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