martedì 8 maggio 2012

Riflessione sulle elezioni amministrative



Adesso il quadro è più chiaro. In realtà, ieri sera già si capiva cosa stesse succedendo nel Paese: il vento del cambiamento radicale e la critica ai partiti soffiava forte e spazzava quasi tutti. Quasi. Perchè alcuni partiti, come Sel e Idv, hanno invece tratto vantaggio da questo vento, in quanto capaci di interpretare e incarnare la volontà di cambiamento che tutta Italia, dalle Alpi alla Sicilia. Basti pensare ai risultati di Rossi Doria a Genova e, soprattutto, di Leoluca Orlando a Palermo: nel primo caso, ci troviamo di fronte ad un candidato di Sel che vince le primarie e che andrà al ballottaggio potendo sperare in un corposo sostegno dell'elettorato del Movimento 5 stelle (che a Genova ha rischiato di andare al ballottaggio); nel secondo caso, abbiamo uno storico sindaco (e simbolo) della Palermo pulita e onesta che, nonostante sia stato sostenuto dalla solo Italia dei Valori, andrà al ballottaggio contro tutto il centrosinistra.
Queste due vittorie parziali, in attesa dei ballottaggio, sono figlie dello stesso vento che l'anno scorso spinse Pisapia a Milano e De Magistris a Napoli. Un vento che spazza via il PD, la cui dirigenza ancora non capisce che SOLO la "foto di Vasto", cioè l'alleanza Pd-Idv-Sel allargata a movimenti e associazioni, può rappresentare una reale alternativa alle destre. L'elettorato del PD lo ha già capito, la base del PD lo ha bene in mente, i dirigenti ancora fanno la corte al sedicente Terzo Polo, ridotto in pratica al solo UDC visto i crolli di Fli e Api. Il vento del cambiamento disintegra anche il PdL, il grande sconfitto di queste elezioni: il partito di Berlusconi crolla ovunque, dimostrando di non essere un vero e proprio partito, ma semplicemente una invenzione clientelare che, fino a quando il Grande Capo era presente e attivo, mieteva successi a destra e manca; non appena il Cavaliere si è defilato, evitando di partecipare alla campagna elettorale e raggiungendo l'amico Putin in Russia, il PdL di Alfano, La Russa, Gasparri e gentaglia varia si è schiantato. C'è poi da registrare la pronosticata debacle della Lega Nord Tanzania, che riesce a vincere solo con Tosi a Verona e prende schiaffi in tutto il nord. Va fatto notare che Tosi sia stato negli anni un critico della linea di Bossi e del Cerchio Magico, quindi la vittoria del già sindaco di Verona è solo l'ennesima dimostrazione di quanto il partito dei sedicenti padani è ormai in crisi, visto che i lingotti d'oro, i diamanti, il familismo corleonese di Bossi e la manifesta incapacità dello sbiascicante senatùr hanno condotto la Lega a dimezzare i propri consensi.
Veniamo ora ai vincitori. A parte Sel e Idv, è sicuramente il Movimento 5 stelle il trionfatore di queste elezioni. I candidati del MoV di Beppe Grillo hanno ottenuto OVUNQUE percentuali considerevoli, fino a raggiungere gli esaltanti risultati di Genova e, soprattutto, di Parma, dove il loro candidato andrà al ballottaggio contro quello del centrosinistra. Chiunque parlava di antipolitica demagogica deve ricredersi: i candidati del MoV sono cittadini che hanno le idee chiare su cosa bisogna fare per migliorare la vita delle persone. Ora dobbiamo solo vedere se saranno capaci di tradurre in fatti queste idee; e, soprattutto, se sapranno togliersi dalla faccia quella spocchia da titolari della verità suprema che talvolta, anzi spesso, hanno mostrato nei confronti di tutti i partiti e di tutti gli esponenti politici, senza far differenze tra chi merita disprezzo e chi merita rispetto.

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