martedì 29 maggio 2012

#no2giugno



I continui terremoti in Emilia stanno mietendo vittime e danneggiando quei territori senza sosta. Stamane un'altra scossa molto forte, seguita da un'altra verso le 13.00, ha causato la morte di 13 persone (il conteggio è approssimativo). L'Italia pare stringersi intorno ai terremotari. I bocconiani al governo rassicurano i cittadini emiliani: non resterete soli. La Nazionale italiana di calcio non giocherà, stasera a Parma, la partita amichevole contro il Lussemburgo.
Bene. Tutte cose giuste, perbeniste e conformiste al punto giusto. Ora, però, è il momento di agire. Dato che SuperBertolaso non c'è più - Dio sia lodato, se esiste - la spettacolarizzazione della tragedia è alquanto limitata. Poco importa, bisogna aiutare quei cittadini e quei territori. Risparmiare soldi ed inviarli nelle zone terremotate.

Dove prendere i denari, visto che siamo notoriamente con le casse vuote? Beh, il 2 giugno è prevista l'annuale parata militaresca e guerraiola sui Fori Imperiali, in occasione dell'anniversario della vittoria repubblicana al referendum. Perchè non annullare quella parata (che costa tanto, circa tre milioni di euro, mentre nel 2011 è costata circa 4,5 milioni di euro) e destinare i soldi per l'emergenza terremoto in Emilia?

Non è populismo. E' buonsenso. La cosa più rivoluzionaria in questa italietta conformista e moderata.


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