lunedì 21 maggio 2012

Sui fischi all'Inno



Ieri sera, prima della finale di Coppa Italia, la cantante Arisa ha intonato a cappella l'inno nazionale italiano. Bordate di fischi sono partite dai settori occupati dai tifosi partenopei, siano essi ultras o meno. Che scandalo! Che vergogna! Ma soprattutto: che sorpresa! Schifani, il presidente del Senato quindi seconda carica dello Stato, si è incazzato parecchio: non immaginava, l'inquisito di mafia che presiede l'aula di Palazzo Madama, che a sud del Garigliano vi fosse qualcuno capace di fischiafre l'inno degli italiani. Sono cose da leghisti, no?
No. Non sono cose da leghisti. Sia perchè i leghisti dovrebbero ringraziare il cielo che l'Italia sia nata, altrimenti il nord sarebbe rimasto più arretrato del sud; sia perchè la nascita di questa "nazione unita", di cui l'anno scorso si è festeggiato il centocinquantesimo anniversario, è avvenuta sul sangue dei popoli e delle terre del fu Regno delle Due Sicilie, di cui Napoli fu gloriosa capitale.
Non crediamo, però, che ci siano solo ragioni storiche dietro ai fischi di ieri sera all'Olimpico: sinceramente crediamo che la maggioranza di coloro che fischiavano se ne sbatte altamente della storia, dei Borbone e dei Savoia, nonostante ciò che pensa il Corriere dello Sport.
L'avversione all'Italia va intesa come avversione a questa Italia, in cui le differenze socio-economiche non si sono affatto appianate, anzi sono state aggravate; un'Italia in cui il clientelismo e il familismo, mali da sempre attribuiti ai meridionali, si dimostrano essere vizi antichi e ben radicati anche in quelle zone del nord "produttivo" che vorrebbe insegnare agli altri come si campa civilmente (ed il caso della "Bossi Family" è solo l'ultima dimostrazione di quanto questa presunta superiorità civile e morale è solo nella mente dei sedicenti padani); un'Italia in cui le mafie non sono affatto "problemi meridionali", ma si sono dimostrate essere un problema, questo si, nazionale, come è sempre stato da quando i Savoia pagarono mafia e camorra in funzione antiborbone; un'Italia in cui una parte del paese si sente migliore, e tratta l'altra parte come "una palla al piede".
L'idea di Italia non è malvagia in sè, così come non lo è l'idea di Europa. Il problema è come è nata e cosa è diventata questa Italia. Soprattutto per noi meridionali.

Quando farete l'Italia, magari non fischieremo l'inno. Fino a quando saremo trattati da cittadini di serie b e saremo accusati di essere sporchi, ladri e fannulloni... fischieremo i vostri inni. Scandalizzatevi pure.


LO SPIGOLO INDIPENDENTE

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