sabato 30 luglio 2011

Firmato l'accordo per i rifiuti di Napoli



di CRISTINA ZAGARIA, La Repubblica

"Assicureremo i fondi per arrivare al 66 per cento di differenziata entro fine anno", promette il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che a Napoli firma un protocollo di intesa con Comune, Provincia e Regione. Il protocollo prevede anche discariche in cave abbandonate e trasferimento dei rifiuti fuori regione e oltre i confini nazionali. Nessuna intesa invece sul termovalorizzatore. "L'urgenza ora è fare altro", spiega la Prestigiacomo.

"La gente del Sud sa fare (e vuole fare) la raccolta differenziata, che non è mai decollata perché si sono spesi troppi soldi in campagne informative, mentre sono mancati i mezzi. Assicureremo i fondi per arrivare al 66 per cento di differenziata entro fine anno". Il ministro all'Ambiente, Stefania Prestigiacomo arriva a Napoli e tra una passeggiata, una sfogliatella e un caffè al Gambrinus firma un protocollo di intesa con Comune, Provincia e Regione. Il ministro parla apertamente di "ecomafia" e "di fondi investiti male", ma anche di "un approccio nuovo".

PAUSA DA GAMBRINUS PER SFOGLIATELLA E CAFFE'
I buoni propositi ci sono, anche perché il Comune, in accordo con il Conai, ha presentato un programma dettagliatissimo (curato dal vice sindaco Tommaso Sodano) per la differenziata. Meno certi i fondi. Il ministro parla dello "sblocco imminente" (ma non ancora avvenuto) da parte della Regione degli 8 milioni e 250 mila disposti dal decreto dirigenziale del 5 maggio 2010 e di "buona parte dei 10 milioni di euro pianificati dal governo per il 2012, perché per quest'anno i fondi sono finiti". Tra gli obiettivi del protocollo c'è, infatti, il raggiungimento, entro il 2012, di 500 mila cittadini per la differenziata porta a porta. "Il programma del Comune di Napoli è ambizioso ma realizzabile e porterà anche introiti per 15 milioni l'anno per la città", commenta Roberto De Santis, presidente del Conai. Il protocollo prevede oltre l'incremento della differenziata, anche la realizzazione degli impianti connessi, discariche in cave abbandonate, e trasferimento dei rifiuti fuori regione e oltre i confini nazionali.

Ma quando si apre il capitolo "impianti" scatta il secondo impasse. "Il termovalorizzatore di Napoli Est è un impianto necessario, ma l'urgenza ora è fare altro - spiega la Prestigiacomo - nel protocollo non c'è perché abbiamo evidenziato solo ciò su cui siamo d'accordo. Sul termovalorizzatore è in corso la gara di appalto, sulla quale il Comune ha fatto ricorso. Gli impianti sono di competenza regionale ne parleremo al momento giusto, quando sapremo i risultati del ricorso".
"Questo è lo spirito giusto. Possiamo farcela" commenta, a margine della firma, il sindaco de Magistris che sottolinea "l'importanza della collaborazione con il governo". Caldoro commenta, invece, la sentenza del Tar del Lazio che ha accolto il ricorso della Provincia di Avellino: "Le ordinanze, strumento eccezionale e derogatorio, sono necessarie finché ci sarà la crisi". E il presidente della Provincia, Luigi Cesaro, annuncia la firma dell'accordo di programma con i 22 Comuni dell'area nolana. L'accordo prevede piani di potenziamento della raccolta differenziata e l'autosufficienza dei comuni firmatari tramite la realizzazione, tra gli altri, di impianti di compostaggio o di digestione anaerobica. Esclusa l'apertura di discariche per il "tal quale". Intanto in città scatta un campanello d'allarme. Da giovedì è bloccato lo stir di Giugliano. "È l'impianto con la maggiore capacità - afferma Raphael Rossi, presidente Asia - se non si sblocca, il rischio è che aumentino le giacenze".

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