venerdì 1 luglio 2011

Roma: Municipio VIII, ultimo per qualità della vita

LORENZOTTI, PRESIDENTE DEL MUNICIPIO VIII°



Primo municipio-centro storico in vetta alla classifica per la migliore qualità di vita di Roma. Seguono il XII municipio (Eur), il III (San Lorenzo) e il II (Parioli). Palma nera all'VIII municipio (delle Torri), ultimo in graduatoria e preceduto di poco dal VII (Centocelle). Questi i risultati della ricerca 'Benessere e qualita' della vita nei municipi di Roma presentata dal laboratorio di sviluppo locale ed economia sociale dell'Universistà Roma Tre. "Il laboratorio - spiegano dall'Università Roma Tre - ha scelto di studiare le differenze di benessere e qualità della vita tra i municipi di Roma, cercando di superare i tradizionali approcci che sintetizzano il benessere con indicatori principalmente di natura economica". E ha scelto di valutare la vivibilità dei territori in base a diverse dimensioni: economia, sicurezza, istruzione, occupazione, pari opportunità, relazioni sociali, mobilità e salute. In base all'incrocio di tali criteri al top della qualità della vita della Capitale si è collocato il I municipio, seguito dal XII, dal III e dal II. Seguono il XVII, XX, XI, IX, XIII, XVIII, XVI, IV, X, XIX, V, XV e VI. Penultimo e ultimo in sequenza VII e VIII municipio. "Quello che si intende sottolineare - proseguono da Roma Tre - è la multidimensionalità della qualità della vita, specie per i legami complessi che si originano tra diverse dimensioni, pluralità di attori in gioco e molteplici livelli di analisi (individuale, familiare, sociale, ambientale, culturale, istituzionale)". Il quadro teorico di riferimento adottato dalla ricerca di Roma Tre è quello dell'approccio delle capacità (capability approach) formulato dall'economista indiano Amartya Sen - Premio Nobel per l'Economia nel 1998 - a metà degli anni Ottanta. Questo approccio descrive al meglio il benessere individuale come un processo in cui i mezzi e le risorse acquisibili o disponibili rappresentano uno strumento per ottenere il benessere ma non sono sufficienti a rappresentarlo; per questo è necessario tener conto anche di quei fattori personali e familiari che differenziano gli individui tra loro.

Quello che s'intende sottolineare nel rapporto, dunque, è la multidimensionalità della qualità della vita, specie per i legami complessi che si originano tra le diverse dimensioni, la pluralità degli attori in gioco e i molteplici livelli di analisi (individuale, familiare, sociale, ambientale, culturale, istituzionale). In definitiva, i Municipi con il più alto livello di benessere e qualità della vita sono quelli che presentano una maggiore omogeneità tra le dimensioni prese in considerazione.

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