giovedì 14 luglio 2011

Forza del Sud, Io sud e Noi sud verso l'unità



di Mirian Giangiacomo


Un patto federativo tra i tre piu’ importanti movimenti politici meridionalisti, ovvero Forza del Sud, Noi Sud e Io Sud. Un sodalizio che prende vita oggi a Bari. Quali sono i progetti e gli obiettivi ce lo dice l’onorevole Pippo Fallica di Forza del Sud.

Onorevole, quali sono i progetti del neonato sodalizio?

“Sicuramente controbilanciare la situazione che ormai si è creata da anni, soprattutto con l’attuale governo. Mi riferisco allo spostamento del baricentro verso il nord Italia, dal momento che tutto è condizionato dalla Lega Nord. Forza del Sud rivendica un ruolo importante per difendere e proporre tutte le iniziative che spettano anche alle regioni del sud, chiedendo rispetto e coinvolgimento per un partito che sta raccogliendo grande consenso nel territorio del centrosud che va dall’Abruzzo alla Sicilia. Inoltre Forza del Sud punta, nelle prossime politiche, ad ottenere quanti piu’ parlamentari possibili per avere una degna e importante rappresentanza parlamentare e governativa. Forza del Sud è una forza di governo, anche se oggi abbiamo solo Gianfranco Micciche’, sopttosegretario alla presidenza del Consiglio, a rilanciare e difendere gli interessi della gente del sud”.

Cosa pensa che serva attalmente al meridione?

“Ci vuole un sud che non sia quello delle rivendicazioni e dei piagnistei. E’ necessario portare avanti soprattutto quelli che sono i veri investimenti nel meridione, intervenendo su una riforma ben precisa a cui tiene tantissimo Gianfranco Micciche’, e ottenendo un ridimensionamento delle autorizzazioni che hanno fatto scappare dalle regioni del sud tantissime imprese del nord”.

Quali sono gli altri obiettivi da raggiungere?

“Le infrastrutture, ad esempio: che ce ne facciamo di un ponte sullo stretto se non ci sono le infrastrutture della viabilita’ ne’ in Calabria ne’ in Sicilia? Prima bisogna creare le infrastrutture, poi le grandi opere faraoniche. Poi c’è l’occupazione giovanile: diciamo no al precariato, bisogna trovare nuove formule che consentano ai giovani di non essere illusi e disillusi da questo sistema che propone contratti a 3 o 6 mesi… per poi veder cadere il castello di sabbia. E poi gli investimenti: basta ai giovani che migrano al nord. Il governo centrale deve garantire un equilibrio occupazionale. Abbiamo sofferto la chiusura della Fiat di Termini Imerese e ora stiamo vivendo un simile, tragico momento con Iribus, un gruppo Fiat in Provincia di Avellino che chiude. E infine l’economia e l’agricoltura: si pensa solo alle quote latte ma non ai problemi dell’agricoltura del sud. Ultima, ma solo in ordine di tempo, le quote del tonno rosso, che in questo momento non si puo’ pescare, e ci sono 3-4mila addetti che rischiano il posto di lavoro”.
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