Ieri la sentenza della Corte Costituzionale, relativa all'illegittimità costituzionale dell'articolo 4 della finanziaria-bis 2011 (che disponeva la possibilità di privatizzazione dei servizi pubblici da parte degli enti locali), di fatto potrebbe porre fine alla vicenda della vendita di Acea. La sentenza rileva che la disposizione dell'allora Ministro Tremonti, ripristinata dal governo bocconiano di Monti, viola il divieto di ripristino della normativa abrogata dalla volontà popolare desumibile dall'articolo 75 della Costituzione.
Una pietra tombale sull'idea di svendere Acea e di privatizzare le altre società che gestiscono i servizi, idrici e non, pubblici? Pare di si, ma con questa classe politica non bisogna mai abbassare la guardia. Più volte è capitato che una norma, espulsa dalla porta, sia rientrata dalla finestra. Ragion per cui i partiti, i movimenti, i comitati e i cittadini farebbero bene a gioire per la vittoria di questa battaglia fondamentale, ben sapendo che la guerra non è ancora finita.
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