domenica 22 luglio 2012

Sulla violenza allo Stato puro



Prima è arrivata la sentenza per i poliziotti che hanno barbaramente assassinato Federico Aldrovandi, 18 anni: tre anni e sei mesi, a cui vanno tolti i tre anni di indulto. con sei mesi da scontare, non si va in galera. Quindi lo Stato uccide un ragazzo e nessuno paga.
Dopo è arrivata la sentenza sulla mattanza della Diaz: dirigenti di polizia condannati per falsa testimonianza. I reati più gravi? Prescritti. Quindi lo Stato massacra cittadini non colpevoli e nessuno paga.
Bolzaneto è stata la struttura in cui cittadini italiani e stranieri sono stati rinchiusi, massacrati di botte, minacciati, costretti a inneggiare al fascismo, privati delle più elementari tutele legali. Condanne? Zero. Quindi lo Stato realizza una serie di azioni illegali e nessuno paga. 
Arriviamo alla Val di Susa. Da 21 anni lo Stato prova a i mporre la costruzione di una linea ferroviaria che moltissimi studi nazionali e inyernazionali considerano pericolosa e dannosa per la salute, oltre che inutile dal punto di vista economico. Addirittura lo Stato ha sottratto zone di territorio alle comunitá valligiane, imponendo una "zona militare". 

Contro tutte queste violenze di Stato è nata una reazione civica, che talvolta è diventata una vera opposizione politica, sociale e/o culturale. Come ogni reazione, è altamente probabile che alla violenza dello Stato, appena documentata in qualche episodio eclatante, i cittadini reagiscano in maniera vandalica o violenta.

Quindi il ministro degli interni del governo bocconiano, dott.ssa Cancellieri, commette un grave errore quando dice che gli scontri in Val di Susa non sono espreszione di dissenso, ma solo violenza pura. Perche' la storia insegna che quando gli Stati, tramite i loro bracci armati, pur di realizzare i dettami del Sistema, impongono decisioni antipopolari e antisociali ai cittadini e alle comunità, compiono una violenza. Ed è normale che alla violenza non si risponda sempre porgendo l'altra guancia...

Do svidanija

3 commenti:

  1. Sono parole sacrosante. La cultura occidentale intrisa di bipensiero orwelliano derubrica la violenza a pratica criminale promuovendo invece un uso "buono" della forza da parte di chi - sbirri e mercenari in divisa - deve reprimere la violenza del primo tipo.
    In questo modo è aprioristicamente esclusa una violenza socialmente costruttiva, una pura difesa dall'oppressione che costituisce invece una parte ancestrale della natura umana nel momento in cui viene oppressa e come metodo per liberarsi ha solo le cattive.

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  2. Penso di pubblicarlo sul prossimo numero de IL SABOTATORE, che ne pensi?

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  3. Ben detto, condivido il messaggio!

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