mercoledì 18 luglio 2012

E' partita la campagna elettorale per il Campidoglio



Sarà una lunga corsa a tappe. Talmente lunga che, al confronto, il Giro d'Italia e il Tour de France sembrano corse per dilettanti. Il traguardo è il Campidoglio, e per raggiungerlo vi saranno parecchi gran premi della montagna e, soprattutto, una lunghissima volata finale. 
Corsa da scalatori o da velocisti? Si vedrà. E soprattutto bisognerà capire se i candidati a sindaco di Roma Capitale sono scalatori o velocisti. 
Le prime pedalate ufficiali le ha date l'attuale Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, che il 16 luglio ha ufficializzato la sua partecipazione alle primarie del centrosinistra. Parte, ovviamente, con i favori del pronostico, sia perché da tempo giravano voci riguardanti la sua candidatura, sia perché onestamente non si vedono, all'interno dello schieramento di centrosinistra, avversari capaci di impensierirlo. Oggi è stata la volta di Gianni Alemanno, l'attuale sindaco di Roma, che ha ufficializzato l'intenzione di candidarsi alle primarie del centrodestra, assicurando che si terranno indipendentemente dal volere del PdL nazionale. Una bella sfida, quella di Alemanno: parte con l'handicap, alla luce dei disastrosi risultati ottenuti dalla sua giunta su TUTTI i punti del suo programma elettorale; ha una coalizione poco coesa ed un partito in rotta, anche se c'è la speranza che la nuova discesa in campo del Cavaliere Padrone possa spostare qualche voto verso destra. Va anche detto, però, che Alemanno partiva con l'handicap anche contro Rutelli, e poi riuscì a vincere grazie ad un'ottima campagna elettorale e ad un simmetrico suicidio politico del centrosinistra capitolino.

A proposito di campagna elettorale: come al solito si parte dagli uomini, e non dai programmi. Zingaretti, in realtà, due giorni fa ha già messo in campo qualche proposta programmatica interessante: mobilità e sicurezza saranno due priorità imprescindibili del suo programma politico. Secondo Zingaretti, i cittadini romani devono avere il diritto di scegliere tra prendere l'auto e non fare ore di traffico prima di giungere a destinazione oppure prendere i mezzi pubblici, che devono essere efficienti e sicuri. Per quanto concerne la sicurezza, tema da sempre caro alla destra e fallimento più grande della giunta Alemanno, il presidente della Provincia sostiene che sia necessario, ma non sufficiente, incrementare la presenza delle forze dell'ordine nei quartieri di Roma (e il nostro municipio, come è noto, è costituito da quartieri come Ponte di Nona ove non esiste alcun presidio delle forze dell'ordine); a ciò bisogna affiancare ordine e decoro dei quartieri, perchè anche strade sicure e illuminate fungono da deterrente alla criminalità.

Alemanno, viceversa, è stato muto sui programmi, limitandosi a dire che Zingaretti è troppo spostato a sinistra. Omettendo, però, di spiegare come, perchè, in base a cosa Zingaretti sarebbe troppo spostato a sinistra.

E gli altri? La Destra di Storace che farà? Parteciperà alle primarie, rischiando di dover sostenere il candidato che dovesse vincerle? E se quel candidato fosse nuovamente Alemanno?
L'area fascista pare in rotta totale: CasaPound ha annunciato mesi fa di candidarsi autonomamente, evitando quindi di disobbligarsi con Alemanno che gli ha regalato il palazzo in cui ha sede (11 milioni e 800 mila euro nel bilancio del comune di Roma); Forza Nuova e camerati vari non hanno ancora fatto sapere cosa faranno.
Vendiamo al centro: l'Udc che farà? Appoggerà uno dei due candidati principali, o andrà da sola? E il Terzo Polo, dato per morto da Casini, a Roma andrà separato o unito?
Ovviamente, in tutti questi casi non c'è la minima ombra dei programmi.

Prima decideranno chi ci deve governare, poi decideranno cosa vogliono fare per Roma e per i suoi cittadini.
Procedimento esattamente contrario a quello che andrebbe fatto: prima i programmi, poi le persone che li devono realizzare.

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