martedì 10 luglio 2012

La Diaz e Bolzaneto vissuti dagli stranieri




Sul link
http://www.internazionale.it/news/italia-europa/2012/07/10/davies/
è possibile leggere l'articolo di Nick Davies, giornalista del britannico The Guardian.

Vi sono le storie di tanti ragazzi presenti alla scuola Diaz durante la notte della "macelleria messicana". C'è la storia di Mark Covell, 173 cm per 51 kg, ha cui furono rotte una mezza dozzina di costole a calci e fu perforato un polmone. C'è la storia di Melanie Jonasch, 28 anni, studentessa di archeologia a Berlino, che si era offerta di lavorare nella scuola e non aveva neppure partecipato ai cortei. Melanie non riesce ancora a ricordare cosa accadde, ma molti testimoni hanno raccontato che i poliziotti l’aggredirono e la colpirono alla testa con tanta violenza che perse subito conoscenza. Quando cadde a terra, gli agenti la circondarono continuando a picchiarla e a prenderla a calci, sbattendole la testa contro un armadio e alla fine lasciandola in una pozza di sangue. Katherina Ottoway, che vide la scena, ricorda: “Tremava tutta. Aveva gli occhi aperti ma rovesciati all’insù. Pensai che stesse morendo, che non sarebbe sopravvissuta”. C'è la storia di Nicola Doherty, un’assistente sociale di Londra di 26 anni, la quale racconta che il suo compagno, Richard Moth, si sdraiò sopra di lei per proteggerla. “Sentivo i colpi sul suo corpo, uno dopo l’altro. I poliziotti si allungavano per raggiungere le parti del mio corpo che erano rimaste scoperte”. Nicola cercò di proteggersi la testa con il braccio. Le ruppero il polso.

Vi sono le storie delle minacce di stupro anale e vaginale alle donne; le rasature delle chiome rasta; l'obbligo di fare il saluto romano o di cantare Faccetta Nera.

Se le cose scritte in questo articolo pubblicato su l'Internazionale sono false, chiediamo alla Polizia italiana di sporgere denuncia contro il giornalista. Dato che siamo certi che queste cose sono successe davvero, e che l'articolo del giornalista del Guardian parla di cose realmente accadute, vorrà dire che siamo legittimati a disprezzare chiunque osi negare che a Genova, nel 2001, c'è stata la più grave sospensione delle libertà democratiche e dei diritti civili in un Paese occidentale dalla Seconda Guerra Mondiale.

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