mercoledì 11 luglio 2012

Municipio 8, forse non hanno capito il livello dell'emergenza scuola...



Questo è il testo che ho pubblicato sul blog del Comitato di Quartiere di Nuova Ponte di Nona, a seguito dell'incontro avvenuto ieri tra cittadini e istituzioni sull'emergenza scuola nel nostro municipio.


Ho fatto passare la nottata per sbollire un po' della rabbia accumulata ieri a sentire i nostri "amministratori" durante il secondo incontro tra cittadini e istituzioni sul tema degli asili nido, delle materne e delle elementari nel nostro territorio (o dovrei dire "quadrante", così Di Cosimo è contento...). Innanzi tutto voglio ringraziare i due CdQ e il Movimento Genitori per la Scuola per questo secondo incontro: è sempre costruttivo quando i cittadini si mettono in moto e si organizzano autonomamente.
Voglio riprendere un intervento di una mamma, che palesemente inviperita ha detto "Questa è una emergenza!". Beh, cari concittadini, penso che lor signori non abbiamo ancora capito il livello dell'emergenza. Non parlo del mio caso personale, o dei tanti casi personali che ognuno potrebbe esporre: parlo del diritto costituzionale a farsi una famiglia e una vita, come ricordato ieri da Bruno Foresti. E sbattere un figlio a Castelverde, un altro a Tor Bella Monaca e poi andare in ufficio a lavorare sia DISUMANO. Così come è DISUMANO pagare due scuole private e il mutuo della casa. Dato che il diritto alla resistenza contro atti DISUMANI è sancito persino dall'ONU, credo sia necessario - e lo dico apertamente - alzare il livello dello scontro. Cominciare seriamente a forme di lotta dure, che siano blocchi stradali o sit-in o occupazioni dell'aula consiliare o altro. Vengo da Napoli, e so bene che se i cittadini di Terzigno (e di altri comuni) non si fossero sollevati, anche in maniera dura, contro le Istituzioni, adesso avremmo qualche altra discarica nel Vesuvio (vulcano più visitato al mondo, nda). Ma potrei fare anche altri esempi. Non dico - sia chiaro - di abbandonare il terreno del confronto con gli attuali amministratori e con coloro che si candidano ad amministrarci tra un anno: dico che a questo confronto sia necessario affiancare lo scontro, la lotta, la disobbedienza. Bisogna cominciare ad alzare la voce, a creare problemi, a rendere palese ed evidente a tutti la nostra emergenza. Hanno costruito un quartiere e ci hanno sbattuto i cittadini, strafregandosene altamente di tanti servizi primari. Ora io posso anche farmi due ore di traffico al giorno o pagare il casello o non avere una stazione metro o avere un bus che mi porta a Rebibbia in un'ora e mezza la mattina. Ma non posso nè voglio lasciar passare sul presente e sul futuro di mio figlio e dei bambini in genere. Quando si toccano temi quali scuola, sanità, sicurezza, salubrità ambientale... beh, lì non c'è spazio per trattative. O otteniamo I NOSTRI DIRITTI o dobbiamo andarceli a prendere.
Pertanto sono disponibile ad ogni iniziativa atta agli scopi sopra elencati, pur ribadendo la necessità di continuare sul terreno del confronto politico ed istituzionale.

Nessun commento:

Posta un commento