"Uccidono diritti, salari, operai. Marchionne assassino. Uniti di vince". É quanto scritto su uno striscione esposto da componenti del Comitato di lotta cassaintegrati e licenziati Fiat di Pomigliano, e disoccupati dei movimenti di Acerra, sulla strada antistante gli ingressi della fabbrica. ”Il riferimento – spiegano gli autori dello striscione – è ai suicidi avvenuti in questi anni di cig, ultimo quello di tre giorni fa del 43enne che si è impiccato ad Afragola”.
I manifestanti gridano slogan contro la Fiat e chiedono lavoro. Ma, all’esposizione dello striscione, lungo circa 20 metri,la fuga dei sindacati: gli iscritti dello Slai Cobas sono andati via così come gli attivisti della Fiom (alcuni dei quali avevano abbandonato il presidio già prima). I manifestanti, alcune decine, hanno anche cercato di bloccare le auto ed un pullman diretti allo stabilimento, ma sono stati bloccati dalle forze dell’ordine che hanno creato un varco per consentire il deflusso del traffico veicolare.
Lo stiscione sarà anche choccante, ma francamente dare torto agli operai è difficile. Nessun livello occupazionale è stato garantito dall’americanizzazione Chrysler modello Marchionne. Anzi, nonostante le parole di Letta e company, nessuna parola di rassicurazione è suonata nell’aria in questi giorni. E la guerra tra poveri in atto da mesi e che ha portato al suicidio di un cassintegrato è inaccettabile.
Com’è che nessuno si scandalizza di questo? Perché più che striscione shock, a noi sciocca il suicidio di Giuseppe, cassintegrato che per disperazione si è tolto la vita qualche giorno fa. Senza contare che quasi nessuno ha sottolineato che mentre gli operai manifestavano, dentro si faceva salotto. Nello stabilimento di Pomigliano, infatti, era in corso la presentazione di modelli da immettere sul mercato europeo nei prossimi mesi, con le anticipazioni ai concessionari del gruppo di restyling di auto da portare al salone di Ginevra, alla presenza di 700 concessionari italiani e stranieri. Per accogliere i concessionari, il Lingotto aveva organizzato tutto alla perfezione, facendo arrivare poltrone e megaschermi, e blindando il reparto scelto per la convention dove, pare, nessuno degli operai al lavoro è potuto accedere. Solo qualche indiscrezione è trapelata: tipo che si costruirà tal Panda X proprio a Pomigliano. Ma sono voci, che al momento non danno nessuna risposta e nessuna certezza agli operai, che ormai vivono da anni in condizioni penose, ridotti alla fame.
”Mentre i lavoratori si ammazzano per la disperazione – denuncia Luigi Aprea, ex Rsu in fabbrica – la Fiat organizza mega eventi, quasi a dire ‘vogliamo stupirvi con effetti speciali’. Lo ha fatto in passato, annunciando rilanci industriali per questa fabbrica, mai avvenuto, e lo fa oggi. Ma noi siamo qui, con il rammarico nel cuore per aver salutato il nostro compagno Giuseppe, che si è ammazzato solo pochi giorni fa. Questo dramma rispecchia tutta la disperazione dei cassaintegrati: loro festeggiano tra scenografie colossali mentre sterminano i cassaintegrati. Non ci stiamo”. Come dargli torto? Il valzer dell’ipocrisia generale è servito: tutti titolano sullo striscione, ma nessuno si è scandalizzato per l’operaio suicida.
E’ l’Italia bellezza, che ti aspetti?
Lucilla Parlato, dal sito Insorgenza.it
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