venerdì 14 febbraio 2014

"Le Due Sicilie non erano arretrate". Quando gli alunni correggono i prof italioti.



Il Sud «arretrato», praticamente barbaro e subalterno al Nord. Le risorse economiche quasi nulle in un territorio praticamente sottosviluppato prima dell'Unità d'Italia. E' questo il quadro che il libro «Chiedi alla Storia» - autori Amerini e Roveda, edito da Bruno Mondadori - adottato dalla terza classe della sezione C della scuola media «Alfonso Gatto» di Battipaglia, traccia del Mezzogiorno prima dell'arrivo di Garibaldi. Un falso storico per gli alunni. Che hanno deciso di approfondire gli studi, iniziare una serie di ricerche storiografiche per smontare questa tesi e denunciare il fatto. E così è stato.
Tutto è iniziato, come racconta il Mattino, quando i ragazzi hanno studiato il 13 capitolo del libro. Dove il Sud è rappresentato, all'epoca dei Borbone, con un quadro a tinte fosche. Tant'è che secondo gli autori il Regno d'Italia fu costretto a sobbarcarsi il deficit del Regno delle due Sicilie.
Gli alunni hanno recuperato gli atti della Conferenza internazionale di Parigi del 1856, che assegnava al regno dei Borbone un premio per lo sviluppo industriale, e hanno fatto riferimento alla quotazione della Borsa parigina che prima del 1860 premiava la rendita dello stato napoletano. Ed ancora, tra i tanti documenti, i ragazzi hanno fatto riferimento a una lettera del 1899 dello storico Giustino Fortunato che rilevava le «floridissime condizioni» del Meridione prima dell'unificazione.
Dai professori e dal preside è arrivato un plauso all'attività dei ragazzi della III C. Non solo per lo studio. «Purtroppo - ha detto Fortunato Ricco, dirigente della Gatto - molti manuali di storia inquadrano le tappe preunitarie in ottica di sudditanza del Sud. bene hanno fatto gli studenti a evidenziare queste ombre».

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