La Festa di Sant’Agata è la più importante festa religiosa della città di Catania È la terza festa religiosa più importante al mondo, dopo la Settimana Santa di Siviglia e la Festa del Corpus Domini di Guzco in Perù, proprio per il numero di persone che coinvolge e attira. Si celebra in onore della santa patrona della città. Si svolge tutti gli anni dal 3 al 5 febbraio e il 17 agosto. La prima data è quella del martirio della Santa catanese (a cui furono asportate le mammelle – e non a caso le cassatine siciliane si chiamano di S.Agata – prima di essere bruciata sui carboni ardenti) mentre la data di agosto ricorda il ritorno a Catania delle sue spoglie, dopo che queste erano state trafugate e portate a Costantinopoli dal generale bizantino Giorgio Maniace quale bottino di guerra e dove rimasero per 86 anni.
Dal 3 al 6 febbraio giungono a Catania circa un milione di persone fra devoti alla santa dei miracoli siciliani, invocata spesso per fermare il vicino Etna, oltre che da turisti e curiosi provenienti da tutto il mondo.
Insieme con il Patrimonio dell’Umanità delle città tardo barocche della Val di Noto (Sicilia sud orientale) conferito dall’UNESCO nel 2002, la Festa di Sant’Agata risulta come Bene Etno Antropologico Patrimonio dell’Umanità della Città di Catania nel mondo.
Si tratta di una grande festa, misto di fede e di folklore. Anche questa festa, come tutte le feste cattoliche, ha origini pagane. Secondo alcune testimonianze ancora prima della nascita di Agata veniva celebrata una festa durante la quale un simulacro di una vergine veniva portato in processione per le vie della città.
Un’altra tradizione viene riportata da Apuleio ne Le metamorfosi, secondo la quale la festa della dea Iside nella città greca di Corinto avrebbe molti punti di contatto con la festa catanese. In particolare il popolo vestito di una tunica bianca che partecipava ai festeggiamenti viene accostato al saccu, la tunica di cotone bianco indossata in processione dai devoti, che tirano i cordoni del fercolo, per trainarlo lungo il percorso.
A Catania i devoti, infatti, indossano nei giorni dei festeggiamenti camici e guanti bianchi con in testa una papalina nera. Inoltre il barcone barocco di Sant’Agata, anticipava la festa prima di essere abbandonata a mare. Secondo il Ciaceri anche questa usanza si ritrova nelle festività isidee.
Altri elementi caratteristici della festa sono il fercolo d’argento con i resti della Santa posto su un carro o Vara, anche questo in argento. Legati al veicolo due cordoni di oltre 100 metri a cui si aggrappano centinaia di “Devoti” (con il Sacco agatino – tunica bianca stretta da un cordone -, cuffia nera, fazzoletto e guanti bianchi) che fino al 6 febbraio tirano instancabilmente il carro. La Vara viene portata in processione insieme a dodici candelore o cannalori appartenenti ciascuna alle corporazioni degli artigiani cittadini. Tutto avviene fra ali di folla che agita bianchi fazzoletti e grida Cittadini, cittadini, semu tutti devoti tutti . È considerata tra le tre principali feste cattoliche a livello mondiale per affluenza.
Quest’anno tornano i fuochi pirotecnici in piazza, mancati l’anno scorso per mancanza di fondi. Per il resto tutto si svolge come di consueto nei tre giorni.
La giornata del 3 febbraio si apre con la Processione per l’offerta della cera a cui sono presenti oltre che cittadini e turisti, le più alte cariche religiose ed istituzionali della città, concludendosi la sera in Piazza Duomo con il caratteristico e molto atteso spettacolo pirotecnico dei fuochi del 3.
La vera festa religiosa ha però inizio la mattina del 4 febbraio con la Messa dell’Aurora, quando il busto reliquiario di Sant’Agata dopo un anno di attesa per tutta la città viene portato fuori dalla stanza che lo ha custodito, e “consegnato” ai devoti che lo porteranno in processione lungo un percorso esterno della città che si concluderà con il rientro nella Basilica Cattedrale in tarda notte, spesso alle prime luci dell’alba.
Nella mattina del 5 febbraio, presso la Basilica Cattedrale ha luogo la Messa del Pontificale presieduta dalle più alte cariche religiose locali e non e dal Clero. Durante tutta la giornata il busto reliquiario di Sant’Agata rimane esposto presso la Cattedrale e infine nel pomeriggio dopo la Santa Messa viene nuovamente affidato ai devoti per un ultima processione lungo un percorso interno della città che lo vedrà concludersi nella tarda mattinata del giorno successivo 6 febbraio.
Intanto,è stato comunicato che Luca Parmitano è stato scelto per essere insignito della Candelora D’oro 2014. La sua passeggiata nello spazio e le sue splendide fotografie della Sicilia vista dall’alto, lo hanno reso una “superstar” e così al maggiore dell’ Aeronautica Militare, il primo astronauta italiano a effettuare attività extraveicolare, andrà la più alta onorificenza cittadina.
Per tutto il weekend, inoltre, e fino al 28 aprile al Museum & Fashion sarà esposta la mostra «Donne, Madonne, Sante e Regine – Omaggio a Sant’Agata». Si tratta di una collezione di madonne vestite, databili dal XVI alla prima metà del XX secolo cui sono accostate le opere contemporanee del Maestro Giammona. La mostra curata dalla stilista Marella Ferrera recupera un’antica tradizione pagana e cristiana, ovvero la vestizione di statue lignee con ori, abiti e preziosi. Tra le statue in mostra compare la cinquecentesca «Maria Tessitrice» ed altri busti in cera, legno e stoffa.
Gabriella Martini, da Insorgenza.it
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