Il sommerso criminale vale quasi l’11% del Pil mentre il sommerso fiscale, ossia quello che sfugge al fisco, vale il 16,5% del Pil. È quanto emerge da uno studio, riferito al periodo 2005-08, della Banca d’Italia in collaborazione con l’Università di Napoli Federico II. “Le province del Centro-Nord mostrano in media un incidenza maggiore, sia del sommerso da evasione, sia di quello associato ad attività illegali, rispetto alla province del Sud”, spiega Anna Maria Tarantola, Vice direttore generale della Banca d’Italia. La maggiore incidenza nel Centro-Nord, spiega lo studio, “probabilmente si giustifica con il fatto che l’utilizzo del contante per transazioni illegali riguarda specificatamente attività criminali che, pur avendo centri decisionali localizzati in prevalenza al Sud, vede pero il mercato al dettaglio per questi beni e servizi concentrato nelle aree più ricche del paese”.
Tratto da Il Denaro
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